Ho deciso: metto in gabbia le mie note!
Non ricordo più da quanti anni suono, ma sicuramente ero poco più che bambino, e quando mi sono avvicinato alla chitarra ho cominciato a suonare sin da subito, senza aspettare che qualcuno mi insegnasse qualcosa. L’importante era emettere dei suoni, o meglio far vibrare le corde e gioire delle note musicali che si espandevano nell’aria. Suonare corde libere, senza pigiare i tasti ma con ritmo. Un ritmo e un tempo dettato dall’istinto, dal gusto dove i due mi e le altre note delle corde si intrecciavano e si miscelavano con un piacere e un gusto tutto mio. E già! Forse troppo personale: infatti, un mio fratello e proprietario di quella che fu la prima chitarra comparsa in casa decise di insegnarmi qualche accordo, ed esattamene il giro di do. Quella mia musica (musica?) doveva essere proprio insopportabile!
La sua fu la prima chitarra in famiglia, ma non il primo strumento: in casa regnava la musica. Mia madre era un’ottima pianista, due miei fratelli se la cavavano con il piano e c’era anche chi suonava la fisarmonica! Ma la mia passione era la chitarra, e la suonavo come fosse appunto un pianoforte. Eh… quanto sarebbe stato più facile cominciare con il pianoforte! Mi sarebbe bastato pigiare i tasti bianchi e suonare. Sicuramente i miei otto fratelli mi avrebbero sopportato di più! Ma la passione è passione e nulla avrebbe potuto fermarmi e con quei pochi accordi insegnatimi si aprì un nuovo mondo: avevo capito che pigiando le corde sulla tastiera si potevano ottenere nuove note, nuovi suoni da esplorare miscelando ritmi e tempi a me congeniali inventando ed emulando casualmente e involontariamente melodie percepite qua e la.
Da quel momento ho cominciato ad avvalermi di metodi musicali di vario genere: classica, popolare, blues e jazz. Negli anni ho frequentato scuole di musica in diversi ambiti, stili e città d’Italia per crescere e migliorare sempre più. Ora non sto qui a dire se, come e quanto son migliorato (tanto, posso assicurare, a me sembra sempre troppo, troppo poco), ma posso garantire invece che una cosa d’allora non è mai cambiata: quando ne ho voglia, prendo la chitarra e suono. Cosa suono? Ecco appunto. Non lo so, prendo lo strumento, butto giù note e miscelo ritmi e tempi a me piacevoli e congeniali. E così, negli anni e nel tempo oltre a studiare e suonare con e per gli altri (oppure scrivere canzoni) son nati tanti motivi, tante idee che fluttuano vanno e vengono, si mischiano nei generi negli stili e in quel che ho imparato. Però, a quasi 60 anni e dopo diversi anni come insegnante, ho deciso: metto in gabbia le mie note! Ed è stata una vera faticaccia, non saprei dire se più per me o…per ‘loro’. Però ci son riuscito. Credo (e spero) anche bene, seppure io non sia mai pienamente soddisfatto.
Così son venute al mondo queste prime dieci composizioni per chitarra, qualcuna più recente,
qualcun’altra un po’ meno e altre completamente nuove.
Tutto sommato a me piacciono e, anche se “intrappolate” sul pentagramma, mentre suono, la porticina della gabbia, quasi per magia, si apre e … qualche nota, di tanto in tanto, scappa via e suona, volteggia libera e gioiosa per conto suo.
Parola di TOMMY BLUES! 🙂